Lettera dall’abruzzo

 

La gente mi chiede come sto. Come volete che stia? DI MERDA. Stiamo
tutti di merda, 70.000 persone stanno di merda. Senza casa, senza la 
città, senza tessuto sociale, senza gli uffici. Molti di noi non  

rientreranno nella loro casa se non tra molti anni (me compresa),  
molti di noi non ci rientreranno più, perché la casa la hanno già  
perduta, o perché gliela stanno per abbattere. Tutti non rivedremo la  
città ricostruita prima di 7/8 anni, almeno. Le persone anziane  
rischiano di non rivederla mai più.
(Tra parentesi: non viene neanche data comunicazione ai proprietari  
che le case vengono abbattute, ci si aspetta che siano loro ad  
informarsi.
Che so, una cosa tipo: "scusi, che per caso state per abbattermi la  
casa? ah no? allora che faccio, ripasso tra qualche giorno e magari me  
lo dite?")
E intanto che facciamo? Chi può lavora, lavora 100 volte più di prima,  
lavora in condizioni disastrate e disperate. Anche perché tutti gli  
aspazi agibili in città sono stati occupati dalla Protezione Civile,  
obbligando altri operatori cruciali per la ripresa della città, come  
l'Università ad esempio, ad andare altrove. Una Protezione Civile che,  
con le parole del rettore Di Orio «ha una visione dell’occupazione  
degli spazi inquietante», parole su cui non posso essere più d'accordo  
(http://www.corriereuniv.it/2009/06/laquila-il-rettore-chiede-spazie-
attacca-bertolaso-pigliatutto/ 
o anche 
http://www.campus.rieti.it/jw/news/attualita/644-laquila-di-orio-attacco
-frontale-a-bertolaso-linquietante-occupazione-di-spazir.html) 

Non tutti però riescono a lavorare, neanche in condizioni disastrate.  
E' il caso dei dipendenti della Transcom, 360 persone poste in  
mobilità. La direzione generale spiega di non essere più in grado di  
pagare gli stipendi perché non più competitiva anche a causa del  
terremoto del 6 aprile, che ha reso inagibile la sua sede.
E' il caso dei dipendenti della Technolabs - uno dei più importanti  
Centri di Ricerca e Sviluppo del centro-sud Italia a capitale  
esclusivamente italiano - 100 (su 160) dei quali hanno solo la  
prospettiva di 13 settimane di cassa integrazione a partire  
dall'inizio di agosto.
A fronte di questa drammatica situazione, qual è la risposta del  
governo per rilanciare l'economia? Ad esempio quella di richiedere ai  
residenti del 49 comuni del "cratere", a partire da gennaio 2010, la  
restituzione dell'IRPEF non versata a seguito del terremoto, da  
effettuarsi al 100% in 24 rate. Per darvi un parametro di confronto,  
nei paesi colpiti dalterremoto dell'Umbria, l'Irpef non venne versata  
per 24 mesi, e viene restituita ADESSO, dopo dieci anni e più, al 40%  
e in 120 rate (situazione analoga si verificò per gli alluvionati in  
Piemonte).
Cosa passa invece dai mezzi di comunicazione "istituzionali"? Passa la  
voce di un Presidente del Consiglio che grida al miracolo per la  
costruzione di alloggi per circa 13.000 persone, quando allo stato  
attuale solo il 54% delle abitazioni fuori del centro storico è  
agibile. Se la stessa percentuale fosse valida anche per il centro  
storico i conti sono presto fatti: circa 35.000 sfollati (tralasciamo  
poi l'incresciosa situazione del centro storico di cui posso dare  
testimonianza diretta: del nostro futuro a tutt'oggi non sappiamo  
nulla, nulla di nulla al di là di poche parole del premier: «nel  
centro storico il tempo sarà contato non in mesi ma in anni»).
E basta. Questo è il suo miracolo. E ad agosto il premier vuole  
prendere casa all'Aquila per seguire i lavori di queste casette  
perché, parole sue, «l'occhio del padrone, come si dice, sappiamo cosa  
produce..» (padrone? Padrone? siamo noi i padroni della nostra città,  
caro premier).
Racconto queste cose, fuori dal "cratere" e la gente sembra non  
credermi. Abbiamo tutti la sensazione di essere stati abbandonati.
Ma anche qui, tranne in rare eccezioni, le informazioni sulla  
situazione dei terremotati continuano ad essere condivise solo dai  
terremotati stessi. E così continuiamo a parlarci addosso.E il resto  
d'Italia continua a non sapere niente.
E voi, che pensate di fare? Continuare a guardarci come poveri animali  
allo zoo, che forse stanno anche diventando un po' noiosi a fare e  
dire sempre le stesse cose da tre mesi? Bè, temo proprio che la noia  
continuerà per qualche anno ...


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