La storia della biblioteca è l’ennesimo servizio pubblico che a Sora viene
creato come vetrina elettorale e poi abbandonato a sé stesso e alla buona
volontà di pochi lavoratori coscienziosi. Lavoratori per altro mal
retribuiti e precari da anni, scavalcati continuamente da assunzioni di
comodo e da giochi di palazzo, lusingati o intimiditi da amministratori e
funzionari che gestiscono la cosa pubblica come se fosse loro proprietà
privata. Dopo anni di affidamento ad una cooperativa che si occupa di
assistenza domiciliare agli anziani, si è deciso di svendere la biblioteca
ad una cooperativa che lavora negli asili nido. Sarebbe interessante
ascoltare le motivazioni che amministratori e funzionari possono fornire ad
una scelta così "mirata ed attenta". Non si deve del resto andare lontano
per vedere come, nei comuni dell’alta provincia del frusinate, le
biblioteche siano considerate dalle amministrazioni locali "una cosa
seria": ad Alatri, Anagni, Veroli, Ceccano, Frosinone, solo per nominare
alcuni casi, i comuni hanno bandito concorsi nazionali ed assunto
bibliotecari di ruolo, che gestiscono i servizi con efficienza e
competenza, organizzando attività culturali che seguono una programmazione
coerente e non certo eventi sporadici ed improvvisati. Si deve forse
ricordare agli amministratori e ai vertici del settore cultura che il
bibliotecario è una figura professionale specializzata, che deve
conseguire prima una laurea specifica in biblioteconomia, seguendo un corso
di studi di sei anni accademici? Da anni la sottoscritta richiede
ufficialmente al comune di bandire un regolare concorso nazionale per
affidare finalmente la gestione del servizio biblioteca ad una figura
professionale specifica e competente. Il discorso però non piace a
nessuno, nè ai politici, che possono continuare a tenere sotto scacco
dipendenti precari, nè ai funzionari del settore cultura, che dovrebbero
confrontarsi con personale di ruolo e qualificato, che sicuramente
limiterebbe le continue ingerenze e le numerose storture.
E’ ovviamente più comodo poter licenziare in tronco chi le segnala.
L’augurio che si può fare oggi a Sora è che il "silenzio assordante"
calato sulla vicenda della biblioteca sia interrotto dalla voce di tanti
cittadini che richiedano agli amministratori la trasparenza, l’efficienza e
la qualità dei servizi cui hanno diritto come contribuenti e mebri della
comunità civile. Basta con le improvvisazioni, i pressappochismi, basta
con i "tuttologi" che millantano meriti e competenze inesistenti. Basta con
il "gioco delle tre carte" in cui la carta che perde resta sempre in mano
ai cittadini.
Serena Incani è la lavoratrice della biblioteca comunale di Sora
licenziata senza spiegazioni dalla "Garderie" cooperativa subentrata al
precedente gestore consorzio Valcomino.
Sempre dalla parte dei lavoratori !!!!!!!