Intendiamo replicare al farneticante comunicato stampa apparso il 9 giugno 2010 su questo e altri organi di stampa per difendere un gesto indifendibile come le scritte "juden raus", "viva Hitler" e simboli Nazi-Fascisti vergati con vernice nera sul murales del Rione San Rocco e su altri edifici pubblici cittadini, non ultima la casa comunale. Ci piacerebbe ricordare al dirigente della segreteria nazionale La Destra – Sora che arrampicarsi sugli specchi e attaccare per difendere non serve a sminuire la gravità del gesto commesso e delle tante altre provocazioni che ogni giorno taciamo (sbagliando a questo punto), proprio per non dare adito a polemiche e per non dare rilievo ai gesti esibizionisti e puerili di alcuni fanatici. Come si può vedere dalle foto allegate all’articolo, il murales autorizzato e finalizzato alla riqualificazione urbanistica del rione è stato imbrattato con simboli e frasi che davvero, conveniamo con Gabriele, fomentano un clima di odio e riportano indietro nel tempo.
Siamo dispiaciuti che chi si propone come rappresentante pubblico si spertichi in difesa di rozzi portatori di ideologie antidemocratiche e razziste, invece di difendere le associazioni culturali che giorno dopo giorno cercano di spronare all’arte, dando spazi espressivi e di comunicazione a giovani ragazzi e ragazze, e affrontando mille difficoltà per burocrazia, mancanza di fondi e di mezzi. La situazione, già di per sé difficile, viene complicata da chi diffonde comunicati che "sparano nel mucchio", ricorrendo anche a diffamazione, accuse infondate e calunnie per alimentare proprio quel clima di fanatismo ed intolleranza che afferma di condannare. E poi, sembra patetico scomodare fantomatiche teorie del complotto per negare il propagarsi a Sora delle ideologie antidemocratiche e razziste, di cui ogni giorno siamo purtroppo testimoni.
Per quanto riguarda il clima di odio, è certo che, dopo l’incendio appiccato alla casa comune della sinistra, vediamo in questo ultimo gesto un segnale preoccupante delle intenzioni di chi, protetto dalla notte e dall’anonimato, fa scorribande in città.
Siamo preoccupati per noi stessi e per i nostri amici e soci, per lo più giovani. Ma che dovremmo fare? Cedere alle violenze e alla paura e consigliare a tutti di starsene a casa? Smettere di svolgere attività sociali e di organizzare eventi?
Non intendiamo assolutamente cedere alle intimidazioni e al "manganello mediatico", e richiamiamo caldamente alle sue responsabilità etiche e politiche chi tenta di strumentalizzare il fanatismo per preparare la prossima campagna elettorale. VERGOGNA.